Sicurezza

sicurezza porte e finestre

Le porte e le finestre di casa rappresentano il principale punto d’accesso per ladri e malintenzionati in genere, che vogliono introdursi illecitamente in casa. Per questo motivo la sicurezza di un infisso è molto importante.

Al di là della sua struttura base, i serramenti possono essere dotati di componenti antieffrazione, ovvero dei dispositivi di protezione che contribuiscono ad aumentare il grado di sicurezza degli infissi contro il fenomeno dei furti in appartamento.

Tipi di infissi antieffrazione

Esistono diversi livelli di sicurezza determinati proprio dal tipo di meccanismo di chiusura scelto: si passa da un livello definito di protezione standard, poi a un primo, a un secondo livello e così via, che varia anche in funzione delle nostre esigenze e dinanzi alla necessità di avere maggiori livelli di sicurezza, prevede anche l’utilizzo di vetri antisfondamento.

L’antieffrazione è la capacità di resistere o rendere difficoltoso ai malintenzionati l’effrazione, cioè lo scasso. La capacità di porte e finestre antieffrazione di resistere allo scasso viene misurata testandole all’effrazione. Tale possibilità è da eseguirsi con le normative:

  • UNI EN 1627:2011 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscillanti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione”
  • UNI EN 1628:2016
    “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico statico”
  • UNI EN 1629:2016
    “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico dinamico”
  • UNI EN 1630:2016
    Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza all’azione manuale di effrazione”

    Test di resistenza all’antieffrazione dei serramenti

    La normativa che dà una classificazione alla resistenza antieffrazione dei serramenti è la UNI EN 1627:2011. Le classi vanno dalla classe RC1 (meno performante) alla RC6 (più performante). Al fine di ottenere la classificazione delle porte e finestre antieffrazione, il campione sarà sottoposto a 3 test:

    PROVA AL CARICO STATICO

    La prova al carico statico è normata secondo la UNI EN 1628:2016 e consiste nello spingere con un martinetto idraulico. Vengono sollecitati tutti i punti di chiusura con un carico definito in base alla classe di resistenza (esempio classe RC 4 carico di 1000 kg) e il serramento dovrà resistere senza deformazioni gravi.

    PROVA DI CARICO DINAMICO

    La prova di carico dinamico è normata secondo la UNI EN 1629:2016 e consiste nel far impattare un peso contro il vetrocamera e il montante centrale. L’altezza da cui viene liberato il peso è determinata dalla classe che si vuole raggiungere. Il campione non dovrà presentare parti staccate o rimosse e qualora si creino aperture, quest’ultime non devono far passare delle sagome specifiche previste dalla norma.

    PROVA DI ATTACCO MANUALE

    La prova di attacco manuale è normata secondo la UNI EN 1630:2016 e consiste nell’attaccare il serramento con un set di attrezzi e per un tempo che vengono stabiliti dalla norma in relazione alla classe che si vuole raggiungere. Viene eseguita una prova preliminare di attacco sul campione già testato con la prova di carico statico e dinamico. Lo scopo di questo test preliminare consiste nel trovare i punti più critici sul quale concentrarsi una volta installato il secondo campione.

    Per la verifica delle porte e finestre effrazione si necessita di due campioni di prova perfettamente identici tra loro, nel primo campione verrà eseguita sia la prova statica che quella dinamica, mentre sul secondo verrà eseguita la prova manuale.

    Classi antieffrazione dei serramenti

    RC1: La prima classe RC1 deve resistere a uno scassinatore improvvisato (atti di vandalismo) che tenta di entrare sfruttando solo la forza fisica.

    RC2: La seconda classe RC2 deve resistere a uno scassinatore occasionale o poco esperto che tenta di entrare utilizzando attrezzi semplici come cacciavite, pinze, cuneo. I carichi per le prove variano da 1.5 a 3 KN e il tempo di attacco è di 3 minuti.

    RC3: La terza classe RC3 deve resistere a uno scassinatore esperto che tenta di accedere utilizzando un piede di porco, un cacciavite lungo e un piccolo martello, i carichi per le prove variano da 3 a 6 KN e il tempo di attacco sarà di 5 minuti.

    RC4: La quarta classe RC4 deve resistere a uno scassinatore molto esperto che oltre a utilizzare gli strumenti precedenti può usufruire di seghe, martelli, accette, scalpelli, trapani a batterie. I carichi delle prove variano da 6 a 10 KN e il tempo di attacco sarà di 10 minuti.

    RC5: La quinta classe RC5 deve resistere a scassinatori molto abili ed esperti che possono utilizzare anche attrezzi elettrici tipo trapano, seghetto alternato, sega a sciabola e una mola ad angolo con disco da 125 mm. I carichi per la prova variano da 10 a 15 KN e il tempo di attacco sarà di 15 minuti.

    RC6: La sesta classe RC6 è il livello di sicurezza massima e gli scassinatori possono utilizzare una sega a sciabola e mola ad angolo con un disco fino a 230 mm. I carichi per le prove variano da 15 a 20 KN e il tempo di attacco manuale sarà di 20 minuti.